Investire in Bitcoin: come e quando farlo al meglio? Il Bitcoin continua a destare non poche polemiche. La più famosa divisa digitale, creata da Satoshi Nakamoto nel 2009, è ormai da anni al centro di discussioni. Tanto da dividere in pratica l’opinione pubblica in due partiti, fieramente contrapposti.
Da una parte c’è chi ritiene le criptovalute una vera e propria truffa o comunque uno strumento in grado di agevolare traffici illeciti.
Basti pensare a come Jamie Dimon, CEO di JP Morgan abbia sottolineato questo aspetto, per farsi un’idea del credito concesso da questa fazione al Bitcoin. Un giudizio di cui hanno risentito anche le altre criptovalute, per inciso.
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Dall’altra parte troviamo invece coloro che ritengono le criptovalute funzionali alle esigenze di una economia in continua evoluzione e sempre più orientata verso il digitale. Un partito che negli ultimi tempi si è andato arricchendo di autorevoli esponenti anche della finanza tradizionale e del mondo delle imprese.
Bitcoin: mancano le informazioni
La discussione in atto, peraltro, sembra viziata in partenza dalla mancanza di informazioni. Almeno questo è quanto affermato da Eric Schneiderman, procuratore generale di New York. Proprio lui ha deciso quindi di mettere sotto inchiesta ben tredici tra i maggiori exchange di cryptocurrency attualmente operanti.
L’ipotesi di reato su cui sta lavorando è il fatto che i consumatori non dispongano di informazioni tali da consentirgli di valutare aspetti determinanti. In particolare la correttezza, l’integrità e la sicurezza delle piattaforme di trading sotto la lente di ingrandimento della procura.
Tra i sospetti avanzati ce n’è uno, in particolare, che dovrebbe far riflettere non poco ed è quello relativo al timing. Si tratta del momento in cui gli investitori prendono posizione sul mercato. Il timore è che gli exchange possano cancellare o differire gli ordini in base alla loro esclusiva convenienza.
Insomma, ancora una volta il vero tema di discussione è quello relativo alle possibili manipolazioni del mercato. Un tema che naturalmente non riguarda solo le divise digitali, ma che va ad intrecciarsi con la discussione in atto.
Investire in Bitcoin: truffa o investimento sicuro?
Chi intende entrare in un mercato che sembra presentare grandi opportunità, si attende naturalmente chiarimenti esaustivi. Basta in effetti verificare su Google e su altri motori di ricerca la frequenza con cui gli utenti cercano una parola chiave come Bitcoin truffa. La domanda che occorre porsi, prima di entrare nel trading di Bitcoin è quindi la seguente: le criptovalute sono una truffa o una reale opportunità?
La risposta in effetti può variare a seconda dei punti di vista. Non si dovrebbe dimenticare, però, che un motivo che ha condotto alla creazione delle monete virtuali è di fornire il carburante per le transazioni online.
Basti pensare in tal senso a IOTA, criptomoneta varata con un occhio di riguardo alle microtransazioni tra i tanti dispositivi dell’Internet of Things (IoT). Operazioni delle quali ambisce ad essere il carburante ideale.
Sono del resto sempre di più le imprese che hanno deciso di instaurare partnership con le società le quali hanno dato vita ad alcune delle migliori ICO (Initial Coin Offering) degli ultimi anni.
Il migliore esempio in tal senso è la collaborazione tra IBM e Stellar, forse la più clamorosa in assoluto sino ad oggi, ma non solo.
Proprio per questo, ci sentiamo di poter dire che le criptovalute non sono una truffa, ma una opportunità concreta derivante da esigenze sempre più diffuse dell’economia.
Se hai intenzione di sfruttare anche tu questa opportunità, puoi iniziare a fare trading sulle criptovalute su uno dei broker che offrono questa possibilità. Partendo magari da eToro (clicca qui per aprire un conto di trading demo). Per iscriverti al broker israeliano e iniziare a tradare Bitcoin e altre tra le maggiori divise virtuali presenti sul mercato, bastano solo pochi minuti.
Investire in Bitcoin senza comprarli
La domanda da porsi, constatato che il Bitcoin non è una truffa, non può che riguardare le modalità con cui funziona il trading di criptovalute
. In pratica esistono due modi di intraprenderlo:
- L’acquisto diretto di criptovalute, presso un exchange, che presuppone quindi l’iscrizione alla piattaforma prescelta;
- L’investimento in CFD (Contract For Difference), ovvero quel tipo di prodotto finanziario che comporta l’apertura di posizioni basate sulla quotazione di un sottostante.
Si tratta di due modalità profondamente diverse. Nel primo caso si possiede direttamente il bene e ci si deve predisporre per conservarlo, installando un wallet sul proprio personal computer, delegato a custodirlo.
Il guadagno si avrà se la quotazione della divisa prescelta aumenterà, mentre nel caso contrario occorrerà rassegnarsi ad una perdita, più o meno estesa.
Nel secondo caso, invece, non è necessario possedere il bene, in quanto le operazioni saranno predisposte aprendo un CFD e avendo come base il sottostante.
In questo caso il guadagno non dipenderà dall’aumento della quotazione della criptovaluta scelta. Coi CFD, infatti, si può aprire una posizione Long (puntando quindi sull’aumento della quotazione nell’arco di tempo determinato) o Short (puntando in questo caso sull’ipotesi contraria).
I vantaggi di investire in CFD
I vantaggi offerti dal secondo modo di investimento sono molti. A partire proprio dal fatto che non è necessario possedere direttamente il bene, evitando in tal modo molte seccature. Basti pensare come non sia facilissimo per chi sia digiuno di nuove tecnologie procedere all’installazione del wallet (il portafogli elettronico chiamato a custodire le monete).
Inoltre, non ci si deve preoccupare dei sempre possibili attacchi di pirateria informatica o addirittura di smarrire il personal computer sul quale è installato il wallet. Per chi abbia sorriso su quest’ultima evenienza occorre ricordare come un caso simile sia avvenuto negli USA, comportando la perdita di milioni di dollari.
Va poi considerato che l’investimento in CFD non presuppone il possesso di grandi capitali, in quanto si può utilizzare la leva finanziaria. Inoltre, in tal modo è possibile sapere in partenza il massimo livello di perdita cui si va incontro, a differenza di quanto accade con l’acquisto diretto delle monete.
Se sei intenzionato a investire su Bitcoin, Ethereum, Ripple, Dash o altre monete digitali, ti consigliamo dunque di abbracciare senz’altro la seconda ipotesi, ricordando come broker del livello di eToro, Plus500 (76.4% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro) e OBRinvest ormai da tempo si siano avviati su questa strada.
Investire in Bitcoin, conviene?
Altra domanda chiave è quella relativa alla convenienza di investire in Bitcoin. La risposta in questo caso è sicuramente positiva. Avendo però cura di predisporsi ad una serie di mosse in grado di rendere sicuro l’investimento.
Se si è ormai deciso di investire sull’acquisto diretto di criptovalute, il nostro consiglio è proprio quello di scegliere nel modo più accorto possibile il timing, ovvero il momento dell’ingresso a mercato. In determinati momenti, infatti, il prezzo della moneta scelta può essere talmente elevato da sconsigliare decisamente il suo acquisto.
Occorre cioè attendere momenti migliori, quelli in cui per un qualsiasi motivo l’asset su cui convergono i propri appetiti sia in calo più o meno deciso. L’esempio classico in tal senso è proprio quello relativo al Bitcoin, che è stato oggetto nel corso degli ultimi mesi di una serie di stop and go molto rilevanti.
Bitcoin: quando investire
Nella giornata in cui il procuratore generale di New York ha reso nota l’inchiesta sugli exchange, la divisa attribuita a Satoshi Nakamoto è andato ben presto sotto quota 8mila dollari. Il tutto dopo essere salito moltissimo nelle ore precedenti, per effetto delle dichiarazioni di Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, sulle ricadute positive delle criptovalute sulla sicurezza delle transazioni online.
Per chi avesse voluto procedere ad acquisti di Bitcoin, proprio quello sarebbe stato il momento ideale per procedere, se solo si pensa che nei giorni successivi la sua quotazione si è nuovamente avvicinata a quota 9mila dollari.
Investire in Bitcoin: studiare bene il quadro
Ove invece si sia deciso di optare per i CFD, ipotesi da noi apertamente caldeggiata, la cosa migliore da fare è proprio quella di valutare al meglio il quadro di riferimento. Ovvero, studiare la concezione sulla quale si fonda la sua nascita e le prospettive che si aprono nell’arco di tempo considerato.
Ad esempio, il Bitcoin è nato su un intento puramente speculativo, mentre IOTA ha una giustificazione di carattere produttivo, legato proprio alle tante microtransazioni che avvengono tra un dispositivo e l’altro.
A tal proposito, si consiglia di studiare il white paper emesso in fase di ICO dalle società che hanno varato una determinata moneta per comprendere l’effettiva bontà di un progetto. Oppure analizzare le relazioni che queste società sono in grado di tessere in vista di collaborazioni, sulla falsariga di quella instaurata tra Stellar e IBM.
Basti pensare al riguardo che Mark Zuckerberg sta studiando la possibilità di dare vita ad una sua divisa digitale da utilizzare su Facebook. Oppure come l’atmosfera stia cambiando intorno al comparto proprio a livello istituzionale, dopo le recenti decisioni di Corea del Sud e Russia.
Se la prima ha modificato l’iniziale ostracismo, il governo russo sembra ormai aver deciso di dare vita ad una sua divisa digitale con la quale bypassare le sanzioni dell’Occidente.
Come del resto ha fatto Maduro con il Petro, la criptovaluta venezuelana garantita da petrolio e risorse naturali del Paese sudamericano. Tutti fattori che andrebbero tenuti in conto ove si sia intenzionati ad aprire posizioni Long o Short in un determinato arco di tempo.
Investire in Bitcoin, le opinioni
Se ci si è già formati un convincimento sui Bitcoin, probabilmente si è poco disposti a mutarlo. Se invece si vuole comprendere meglio un universo pieno di sorprese e affascinante, il modo migliore di farlo è dare vita ad un viaggio online.
Una ricognizione tesa a capire quali siano i pareri di molti internauti e magari anche di quelli che la scelta di investire sulle criptovalute l’hanno già compiuta. Del resto, Plus500 (clicca qui per aprire un conto demo gratuito) ha iniziato ad offrire CFD sulle divise virtuali già nel 2015, avendo compreso come andasse montando un forte clima di aspettativa sul fenomeno.
Le opinioni in proposito possono essere trovate sui forum che dibattono di problematiche legate alle criptovalute. Di conseguenza è abbastanza complicato trovarne di contrarie al comparto in sé stesso. Mentre è invece più facile trovare buoni suggerimenti su come evitare le tante truffe che hanno caratterizzato il settore nei primi anni di vita.
Basti pensare in tal senso all’allarme provocato dal fallimento di Mt. Gox, uno dei più noti exchange, nel corso del 2014. La motivazione ufficiale è stata riferita ai due attacchi informatici che hanno portato al furto di Bitcoin per un ammontare di parecchi milioni. Secondo molti utenti dei forum si è invece trattato a tutti gli effetti di una vera e propria truffa ai danni degli utenti.
Proprio per questo il parere prevalente tra i forumisti è quello di investire non direttamente sul possesso delle monete virtuali, ma sui CFD, limitando in tal modo i rischi connessi al possesso del bene.
Conclusioni
Investire in Bitcoin conviene? La domanda è d’obbligo in un momento in cui la nostra casella di posta elettronica è tempestata giornalmente di missive in cui si chiede di partecipare a quello che spesso viene definito l’affare del secolo.
Che il Bitcoin possa essere un affare è indubbio, che possa esserlo per tutti è però impossibile da credere. Proprio per questo chi abbia in mente di impegnare le proprie finanze su un asset simile dovrebbe utilizzare molta prudenza e discernimento. Le monete virtuali stanno a poco a poco mutando la loro natura da strumento di pura speculazione a utility per le transazioni digitali. In particolare, molte delle ultime Altcoin si propongono di andare incontro a esigenze ben precise dell’economia, incontrando l’interesse di grandi aziende.
Investire in Bitcoin può quindi convenire, ma sarebbe molto meglio farlo sui CFD proposti dai broker piuttosto che sul possesso diretto delle criptovalute. Se anche tu vuoi provare a far fruttare i tuoi soldi nel trading sulle divise virtuali, la scelta migliore è sicuramente quella di iscriverti ad una piattaforma come Markets. Il broker è senz’altro in grado di fornire servizi di ottimo livello e favorire un approccio del tutto sicuro ad una reale opportunità di guadagno.