Come investire in IOTA all’interno di un ecosistema sicuro e regolamentato? Oggi su Trading Bitcoin procederemo con l’analisi dell’industria che oggi offre il trading online con le criptovalute e con IOTA.
Iniziamo dicendo che le criptovalute continuano a far discutere molto. Il grande successo del Bitcoin ha infatti aperto la strada a un gran numero di progetti alternativi. Molti dei quali studiati non a fini speculativi, ma guardando alle esigenze del mondo economico e finanziario. Un orientamento che si è andato sempre più consolidando nel corso degli ultimi anni, mutando anche l’atmosfera intorno ad un comparto sin qui molto chiacchierato. Va infatti ricordato che proprio i profili di anonimato cui puntano alcune di queste monete virtuali fanno molta paura ai governi. Il motivo di questi timori risiede nel fatto di poter essere utilizzati in attività illegali.
Tra le Altcoin, ovvero le divise digitali nate sulla falsariga del Bitcoin, un posto di assoluto rilievo spetta a IOTA, nata nel 2015 e capace di dare vita ad una serie di notevoli rally sui mercati nel corso del 2017. Un comportamento che ha confermato le potenzialità di una criptovaluta nata con il preciso intento di agevolare le transazioni relative all’Internet of Thing (IOT).
Proprio il piano di sviluppo messo a punto dal gruppo di lavoro che si muove dietro IOTA ha conquistato un notevole numero di investitori. Convincendoli a sostenerlo ha così posto le basi per una ulteriore crescita nei prossimi anni. Tra coloro che hanno deciso di sostenere questa divisa c’è anche Bosch. L’azienda tedesca di elettronica di consumo, nell’ambito di un piano di acquisti di criptovalute, ha voluto privilegiare proprio IOTA. Una direzione che a vario titolo è stata intrapresa anche da Samsung, Volkswagen, Fujitsu, Orange e Huawei.
Ma non sono solo le imprese a spingerla, se si pensa come l’Olanda abbia deciso di adottarla nelle proprie amministrazioni pubbliche, a partire dalla città di Harlem. Anche Amsterdam e Rotterdam, a loro volta, hanno deciso di seguire con molta attenzione l’evoluzione di IOTA, per cercare di capire se sia il caso di sfruttarne la tecnologia.
Oltre all’Olanda notevole interesse è stato mostrato dal governo giapponese e da quello svedese, mentre la Germania riconosce la fondazione IOTA come fornitrice di fiducia. Non stupisce quindi come sempre più persone siano intenzionate ad investire in IOTA, magari approfittando delle opportunità offerte dal trading sulle criptovalute proposte dai broker più importanti.
Tra i quali spicca senz’altro eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale), piattaforma che ha saputo radunare un vasto numero di aspiranti trader anche in Italia. Per iniziare a investire su IOTA o altre criptovalute basta aprire un account (per farlo clicca qui) e scegliere quale tipo di strategia possa rivelarsi la più indicata per intercettare a proprio favore una delle tante oscillazioni di prezzo che sono caratteristiche del comparto. Una strada scelta da un numero sempre più vasto di persone che non hanno intenzione di tenere immobilizzati i propri risparmi su un conto corrente e assistere al rapido deperimento del loro valore.
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IOTA, cos’è e come funziona
IOTA è nata con una funzione ben precisa, ovvero quella di agevolare le microtransazioni che avvengono tra i dispositivi tecnologici presenti all’interno delle nostre abitazioni. Se si pensa come nel prossimo futuro il loro numero potrebbe raggiungere la stratosferica quota di 50 miliardi, si può facilmente comprendere perché il progetto in questione abbia presto radunato una comunità pronta a giurare sulla sua riuscita.
In effetti IOTA è stata ottimizzata per l’Internet delle Cose, andando a differenziarsi dalla tecnologia blockchain su cui basano le loro fortune il Bitcoin e le altre valute concorrenti proprio per l’estrema leggerezza. Una caratteristica che emerge nella fase di verifica delle transazioni in fasi successive tesa ad evitare l’inclusione di processi in grado di danneggiare il sistema.
Lo strumento utilizzato, di tipo proof-of-work (PoW) è effettivamente molto leggero e non comporta il dispendio di energia che appesantisce il BTC.
Altro punto di forza di IOTA, è Tangle, il grafico diretto aciclico (DAG) al quale è stata affidata la funzione di evitare la concentrazione di potere, dando vita ad una distribuzione più capillare e omogeneo tra gli utenti. Un principio di democratizzazione che ha conquistato molto consenso, con riflessi di non poco conto su una comunità sempre più vasta.
Altre differenze sostanziali nei confronti di BTC e Altcoin concorrenti sono poi la totale assenza di commissioni e di rischio di inflazione monetaria. Ad evitare la seconda è in particolare il fatto che i token di IOTA che erano previsti originariamente sono già circolanti. Ne consegue anche una ulteriore caratteristica, ovvero l’assenza di quel mining che molto spesso spinge una parte della community a divaricazioni che possono tradursi in una rottura traumatica, sotto forma di hard fork.
IOTA, la sua quotazione è molto volatile
Quando si parla di criptovalute si sa già in partenza trattarsi di un fenomeno estremamente volatile, con quotazioni che subiscono stop and go tali da mettere a repentaglio la salute mentale dei trader meno provvisti di salda tenuta in tal senso.
Basti pensare ad esempio a quanto accaduto qualche mese fa, quando IOTA ha fatto registrare una notevole crescita della sua quotazione, in corrispondenza con le voci relative ad un suo accordo con Microsoft. I rumors di una partnership ufficiale con l’azienda di Redmond hanno portato ad un rally entusiasmante, tale da attestarsi al 450% in poco più di una settimana.
Poi, però, la stessa Microsoft ha deciso di smentire in parte le voci e in poche ore si è registrata una discesa del 10% tale da danneggiare coloro che avevano deciso di acquistare a quotazioni troppo alte. In realtà è poi trapelata la sostanza della questione: tra Microsoft e IOTA non era in vista alcuna partnership ufficiale, ma solo un accordo con il quale la criptovaluta sarebbe stata usata dall’impresa statunitense per alcune realizzazioni.
Un successo per l’immagine di IOTA, ma pur sempre inferiore al significato che avrebbe invece agli occhi degli investitori un accordo ufficiale. Tanto è bastato però per provocare una serie di fibrillazioni sul mercato, spingendo un gran numero di persone a chiedersi se fosse il caso di intervenire.
Investire in IOTA: meglio i CFD
La lezione che si può trarre da quanto accaduto sembra comunque abbastanza precisa. Proprio la grande volatilità della quotazione di IOTA e delle altre divise virtuali consiglia di non acquistarle direttamente, ma di provare invece a sfruttarne le potenzialità con il trading online.
Come ad esempio quello offerto da eToro, il primo broker in assoluto ad aver aperto le contrattazioni digitalizzate a questo particolare comparto. La modalità prescelta è quella dei CFD, acronimo di Contract For Difference, lo strumento finanziario grazie al quale è possibile investire sul sottostante, senza però doverne acquisire la proprietà. Se vuoi provare anche tu il trading di divise virtuali, puoi senz’altro aprire un account con eToro, cliccando qui. Bastano pochi minuti per terminare un iter estremamente semplificato e iniziare a tradare su un largo numero di asset, tra cui appunto le monete digitali. Il vantaggio dei CFD è quello di poter consentire l’incasso anche nel caso in cui la quotazione di IOTA (o altra su cui si decida di puntare) osservi una flessione, nel caso in cui la posizione aperta sia short.
IOTA, le previsioni sul suo futuro
Anche IOTA ha usufruito della crescita fatta registrare nel corso del 2017 dall’intero comparto, facendo registrare una notevole impennata in termini di capitalizzazione. Andrebbe però sottolineato come in questo caso a sospingerne il prezzo non siano i fattori di carattere speculativo, bensì i tanti punti di forza che abbiamo già ricordato. Cui tra l’altro va a mixarsi la previsione di una crescita esponenziale dell’Internet of Things nei prossimi anni e il gradimento di una parte del mondo economico verso una divisa che dal punto di vista strettamente tecnologico si sta rivelando molto superiore a BTC.
Una serie di considerazioni che hanno spinto alcuni analisti ad una previsione molto impegnativa, affermando come IOTA entro il 2020 potrebbe aver sostituito il Bitcoin assumendo la funzione di leadership sinora assunta dalla divisa attribuita a Satoshi Nakamoto. Non stupisce quindi eccessivamente come la reputazione di questa divisa sia in rapida crescita, nonostante alcuni errori compiuti negli ultimi mesi dal gruppo di lavoro incaricato di sviluppare il progetto.
Come comprare direttamente IOTA
Come comprare direttamente IOTA? La domanda è d’obbligo per chi abbia in mente di sostenere questo progetto per trarne profitto. Per farlo è necessario aprire un account su uno degli exchange che lo hanno immesso nel proprio paniere di prodotti, tra i quali il più grande è senz’altro Bitfinex.
Va però ricordato che questa modalità di commercio comporta alcune difficoltà di carattere tecnico, a partire dalla necessità di installare sul proprio personal computer un wallet, ovvero un portafogli elettronico delegato a conservare le monete comprate. In questo caso, peraltro, ci si espone anche agli attacchi dei pirati informatici, sempre più frequenti.
Altra notevole difficoltà è poi quella legata al momento di entrare a mercato. Come abbiamo già ricordato le quotazioni delle cryptocurrency sono sottoposte a notevoli fibrillazioni. Occorre dunque valutare al meglio il timing, scegliendo un momento in cui l’asset su cui si decide di puntare attraversi un momento di flessione.
Farlo invece nel pieno di un rally, ovvero di un apprezzamento impetuoso, espone l’investitore ai pericoli come quelli derivanti dall’improvviso apparire di un problema o di news non favorevoli al comparto.
Proprio per questo motivo il nostro consiglio è senz’altro di puntare sul trading online di criptovalute, magari aprendo un account con eToro, noto broker israeliano che deve la sua grande notorietà alla piattaforma. La piattaforma è in grado di assicurare livelli di sicurezza elevati e servizi in linea con gli standard richiesti dalle authority che regolano il mercato.
Tra le divise virtuali su cui è possibile aprire CFD ricordiamo non solo Bitcoin, ma anche Ethereum, Dash, NEO e, appunto IOTA, che possono essere tradate con la leva finanziaria, sino a 5. In tal modo non è necessario disporre di grandi capitali per aprire posizioni short o long, a seconda della propria previsione.
Investire in IOTA: meglio provare con una demo
Va peraltro ricordato come anche eToro permetta ai suoi trader di esercitarsi con una versione demo, così da non rischiare i propri soldi. Pericolo corso da chi non sia in grado di dispiegare strategie in grado di stendere una rete di salvataggio intorno all’investimento.
L’account demo del broker israeliano è del tutto gratuito e illimitato. Ciò vuol dire che per assurdo un trader potrebbe esercitarsi all’infinito senza mai convertirlo in un conto reale.
La modalità simulata offre non pochi vantaggi, tra i quali quello di iniziare a comprendere le fibrillazioni tipiche dei mercati finanziari e di provare le tecniche apprese. In tal modo è possibile monitorare il proprio stato di preparazione e applicare sul campo le nozioni apprese, senza rischiare nulla.
Conclusioni
IOTA è una delle criptovalute più in evidenza negli ultimi mesi. Ad aumentarne la popolarità sono una serie di caratteristiche tecnologiche tali da segnarne la superiorità sul Bitcoin e il gradimento espresso da una serie di aziende e istituzioni finanziarie. In particolare, a sospingerne la crescita potrebbe essere proprio il legame stabilito con un settore in fase di avanzata inarrestabile come l’Internet of Things.
Non stupisce quindi come la sua quotazione abbia subito una serie di alti e bassi, che però ne hanno sensibilmente aumentato la capitalizzazione. Secondo alcuni analisti entro il 2020 IOTA potrebbe mettere a segno uno storico sorpasso su Bitcoin, rilevandone la leadership proprio grazie ai profili tecnologici esibiti.
Di fronte alle prospettive rosee di cui abbiamo fatto ampia menzione, sono sempre di più coloro che sembrano intenzionati a partecipare a quella che si presenta come una grossa opportunità. Le strade per poterlo fare sono due: l’acquisto diretto di monete oppure il trading sui CFD.
La seconda strada è senz’altro da preferire. Va infatti a limitare i rischi, elimina passaggi tecnici complicati e non prevede l’impiego di grandi capitali, grazie alla possibilità di utilizzare la leva finanziaria.