Il Bitcoin continua ad essere molto chiacchierato, soprattutto alla luce di alcune clamorose dichiarazioni degli ultimi tempi. Come quelle formulate da Natalya Kasperskaya, che ha accusato la creatura attribuita a Satoshi Nakamoto di essere stata ideata dalla CIA. Nell’atmosfera di dubbio creatasi, è però parso chiaro che altre criptovalute sembrano pronte a prenderne il posto in caso di clamorosa caduta.
È il caso del Ripple, la moneta virtuale nata nel 2013 e capace di dare vita nel corso del 2017 ad una entusiasmante crescita. Nell’arco di un solo mese ha infatti messo in evidenza un aumento della sua quotazione pari al 1500%. Un vero e proprio rally reso possibile da una reputazione sempre più larga, derivante in particolare dal fatto che proprio su questa divisa digitale hanno puntato un gran numero di istituzioni bancarie e finanziarie.
Tra le banche di grandi dimensioni che hanno appoggiato Ripple vanno ricordate in particolare UBS, Santander e American Express. Gli istituti in questione hanno infatti deciso di utilizzare questo strumento per i pagamenti via blockchain. Questo spiega perché molti abbiano deciso di investire in Ripple.
La sua bontà è stata riconosciuta anche dalla concorrenza. Basti pensare come il co-fondatore di Ethereum, Steven Nerayoff, non abbia remore nello stimare un valore del Ripple addirittura triplo rispetto a quello goduto attualmente.
Alla luce di questa premessa, non stupisce che Ripple sia entrato a far parte delle contrattazioni digitalizzate di molti broker di trading online. Il primo a farlo è stato eToro (clicca qua per visitare il sito ufficiale) la piattaforma che sin dal 2014 ha aperto il suo sistema a XRP e altre divise digitali tra le più importanti. Se vuoi aprire un conto con questo operatore, puoi senz’altro collegarti alla home page del suo sito e seguire passo dopo passo la procedura prevista, che è molto semplice.
Una volta versato il deposito minimo richiesto potrai iniziare a investire in CFD, ovvero i Contract For Difference. Si tratta degli strumenti finanziari che permettono di investire su un asset sottostante senza essere costretti ad acquisirne la proprietà. In questo modo si può investire in Ripple limitando i rischi.
Una strada scelta da molti trader i quali non vogliono evidentemente perdere quella che si presenta come un’ottima opportunità di commercio.
Cos’è Ripple
Ripple è una criptovaluta, il cui protocollo è stato creato da OpenCoin, una società fondata a sua volta da Chris Larsen e Jed McCaleb. Se la data di nascita viene posta ufficialmente al 2013, in realtà la moneta è in circolazione sin dal 2004 ed è quindi antecedente a BTC. L’idea iniziale era stata di un canadese, Ryan Fugger, che aveva denominato la sua creazione RipplePay. Fugger ha poi deciso di abbandonare il progetto per dedicarsi a Stellar, lasciando quindi l’incombenza a Larsen e McCaleb. Lo scopo dichiarato che ne ha ispirato la nascita è il superamento di alcune strozzature di Bitcoin. L’idea su cui si basa è quella del sistema monetario P2P, ossia peer to peer. Grazie ad esso si punta a eliminare o abbassare i costi di intermediazione sulle transazioni finanziarie.
Anche XRP, come il Bitcoin, opera su una piattaforma decentralizzata e su una rete open source. Cosa significa? Che gli sviluppatori possono decidere di intervenire e dare vita a modifiche, a patto che esse rientrino nel quadro previsto dalla normativa di utilizzo della valuta virtuale.
A differenziarla da BTC sono invece i Ledger, ovvero i registri di transazione i quali consentono di monitorare gli scambi e ultimare le transazioni. Possono farlo in un arco temporale brevissimo, ristretto solitamente a pochi secondi, tra i due e i cinque. Altra caratteristica della rete Ripple è la possibilità di scambiare e trasferire senza continuità di forma, ovvero trasferire magari euro ad un destinatario il quale invece riceverà il corrispettivo sotto forma di dollari.
Attenzione a non confondere valuta e rete
Occorre poi ricordare come la valuta Ripple abbia origine ed operi soltanto all’interno della rete e dello stesso sistema Ripple. E’ possibile dividerla in sei decimali e l’unità più piccola in assoluto è chiamata Drop (occorre un milione di drop per fare un Ripple). Atra differenza coi Bitcoin consiste nell’assenza di mining, in quanto i Ripple sono stati già coniati con un numero massimo di 100 miliardi e sono distribuiti soltanto da OneCoin. Quanto ricordato può far capire perché investire in Ripple possa tramutarsi in un affare.
Investire in Ripple conviene?
Conviene investire in Ripple? La risposta non può che essere positiva alla luce dei fatti. Oltre al già ricordato sostegno di centinaia di banche e istituti finanziari, nel corso del 2018 il gruppo di lavoro cui è affidato il compito di sviluppare il progetto ha dato vita ad altri accordi di grande rilevanza. A partire da quelli siglati con BitGo, una società di servizi che fornisce tecnologia digitale basata su blockchain per gli exchange di monete digitali. Grazie alla partnership sottoscritta al termine del 2017, circa 50 digital asset exchanges hanno incluso XRP nei loro listini.
Anche la Federal Reserve ha puntato gli occhi su Ripple. Dopo aver dato vita nel 2015 ad una task force inserendovi 320 tra banche, regolatori e compagnie tecnologiche, al fine di studiare il nuovo sistema da adottare per i pagamenti veloci negli Stati Uniti, è stato appunto esternato l’interesse per questa criptovaluta nell’ambito descritto.
Proprio alla luce di quanto ricordato sinora, la conclusione non può che essere inequivocabile: conviene sicuramente investire in Ripple. Per farlo si possono scegliere due modalità alternative: l’acquisto diretto di monete o l’investimento tramite Contract For Difference. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio di cosa si tratti.
Acquisto Ripple: cosa bisogna fare?
Cosa bisogna fare per acquistare direttamente Ripple? I passi da fare sono essenzialmente quattro:
- Dotarsi preventivamente di un wallet, ovvero un portafogli elettronico in cui dovranno essere custodite le monete acquistate. Si tratta in pratica di un file che una volta acquistato, deve anche essere installato sul proprio personal computer;
- Sincronizzare il software in questione con la rete di riferimento. Al fine di poterla realizzare occorre scaricare sul proprio dispositivo la blockchain su cui si basa il sistema, ovvero il database sul quale vengono via via registrate tutte le transazioni riguardanti XRP;
- Procedere all’iscrizione presso un exchange come eToro, uno dei migliori in assoluto, un cambiavalute elettronico, tra quelli che hanno aperto le contrattazioni a Ripple;
- Acquistare il numero di monete desiderate.
Investire su Ripple coi CFD
Se si intende invece investire in Ripple coi CFD, ciò non presuppone l’acquisto diretto delle monete da un exchange, ma l’apertura di contratti su un broker.
Occorre quindi procedere preliminarmente all’iscrizione su una delle piattaforme in questione, tra le quali raccomandiamo in particolare eToro (clicca qui per saperne di più). Il broker di Tel Aviv, infatti, consente anche il trading sulle criptovalute tramite Copy Trading, ovvero la particolare modalità di commercio ispirata ai social media, che ha sancito la crescita esponenziale della sua clientela. In pratica dopo essersi iscritto l’utente ha la piena facoltà di aprire le sue posizioni seguendo l’esempio dei trader più esperti. Per scegliere quello cui ispirarsi può guardare le statistiche relative alle operazioni chiuse in attivo da coloro che accettano il ruolo di tutor e copiarne l’operato per filo e per segno.
Se vuoi approfittare di questa eccellente opportunità non devi fare altro che compilare il form di iscrizione, che ti consente di avere a disposizione un conto demo, senza versare nulla. Una volta che avrai testato il tuo livello di risposta alle difficoltà prospettate dal mercato e saggiato le strategie ideate, potrai senz’altro iniziare a operare con soldi veri.
Va anche ricordato come i CFD siano in grado di assicurare larghi vantaggi ai trader che li adottino. Il primo è di sgravarli da una serie di passaggi tecnici, ad esempio l’installazione del wallet e la sincronizzazione con la rete di riferimento della valuta scelta. In secondo luogo, non obbligano a sperare in una crescita della quotazione dell’asset per poter realizzare un saldo attivo, in quanto si può aprire una posizione short ove se ne preveda la caduta in un dato arco temporale. Infine, non presuppongono la disponibilità di grandi cifre da investire, grazie alla possibilità di adottare la leva finanziaria, che solitamente è a 5.
Ripple: le previsioni per il 2018
Quali sono le previsioni relative a Ripple, per l’anno in corso? Come abbiamo visto, la sua crescita nel 2017 è stata entusiasmante, tanto da installarlo saldamente nella Top Ten delle divise digitali più capitalizzate. Va anzi sottolineato come ad un certo punto, grazie al sensazionale rally messo in atto da Ripple, Chris Larsen, secondo i calcoli fatti da Fortune, fosse diventato il quinto uomo più ricco del pianeta, dall’alto di ben 59 miliardi di dollari. Superando in questa speciale classifica il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.
L’attesa per le prossime mosse di Ripple è molto elevata. Di conseguenza molti si attendono un suo consolidamento nel corso del 2018. Se inizialmente la previsione era per il raggiungimento di quota 2,4 dollari per token, tale obiettivo è stato già raggiunto nel mese di gennaio. Da quel momento, però, XRP ha iniziato a ripiegare in maniera netta, tanto da essere scambiato al momento attuale a circa 0,85 dollari. Gli analisti sono comunque concordi nel ritenere trattarsi soltanto di un momento negativo del tutto normale, alla luce delle difficoltà vissute dal settore.
A consigliare di investire in Ripple è in definitiva proprio il disegno perseguito dal management, teso ad affidargli la stessa funzione che Internet ha avuto per le comunicazioni. Se all’inizio del web ogni provider aveva un suo sistema e lo scambio di informazioni tra i clienti dei vari gestori era difficoltoso, con il tempo il meccanismo si è affinato e oggi scorre liscio come l’olio.
In pratica XRP si prefigge di rendere facile scambiarsi soldi nelle transazioni che avvengono online come lo è inviarsi comunicazioni di posta elettronica. Se ciò riuscisse, è chiaro che Ripple non solo aumenterebbe il suo valore, ma diverrebbe praticamente inattaccabile dalla concorrenza. Per un determinato periodo godrebbe quindi di una classica rendita di posizione.
I fattori che spingono Ripple
Le posizioni di Bitcoin, e anche di Ethereum, rischiano di essere presto messe sotto assedio da alcune Altcoin in grande crescita. Tra di esse c’è anche Ripple, divisa in circolazione sin dal 2004, che però ha assunto un ruolo di rilievo nel corso del 2017, quando la sua quotazione è letteralmente esplosa.
Il motivo di questa sensazionale crescita risiede nelle caratteristiche tecniche di XRP e in particolare nella notevole velocità che può assicurare alle transazioni. Basti pensare al proposito come sia in grado di ultimare il suo compito all’interno di un’operazione online in un arco temporale che va dai due ai cinque secondi. Proprio per questo motivo è stato adottato da un gran numero di istituzioni bancarie e finanziarie, a partire da Santander, UBS e American Express. Questo spiega perché investire in Ripple può riservare notevoli soddisfazioni.
Conclusioni
Investire in Ripple conviene. Si tratta di una criptovaluta in notevole ascesa, tale da calamitare lo sguardo di chi sia alla ricerca di buone occasioni di investimento. Chi vuole guadagnare con XRP può farlo in due modi: acquistando direttamente i token presso un exchange, oppure puntare sul trading online, tramite i CFD.
Tra le due modalità, la seconda riserva un minor numero di rischi. Acquistare direttamente le monete obbliga infatti a custodirle in un wallet, che potrebbe essere attacco di un attacco da parte di hacker. Inoltre, il guadagno può verificarsi solo nel caso in cui la quotazione di Ripple cresca dal momento dell’acquisizione.
Diverso il discorso dei CFD con un broker di trading. In questo caso, infatti, si può anche puntare su una discesa della quotazione aprendo posizioni short, ove si preveda un simile andamento in un dato periodo. Inoltre, non è necessario impiegare grandi capitali, in quanto le piattaforme mettono a disposizione la leva finanziaria al fine di amplificare i guadagni.
Altro notevole vantaggio è poi quello di poter approfittare delle versioni demo, ovvero la particolare modalità che simula i mercati finanziari reali e le loro spesso paurose oscillazioni. In tal modo ci si può allenare in vista dell’effettiva entrata a mercato, senza rischiare soldi reali.
Tutti vantaggi che sono assicurati anche da eToro, uno dei broker che hanno allargato le proprie contrattazioni digitalizzate alle criptovalute, tra cui appunto Ripple. Per approfittare di questa opportunità basta impiegare i pochi minuti richiesti dalla procedura di iscrizione e versare il deposito iniziale richiesto. Come hanno fatto in tanti negli ultimi mesi, proprio nella speranza di poter approfittare della grande liquidità e volatilità di un settore, quello delle divise digitali, che sembra destinato a riservare ancora molte sorprese.