Comprare Bitcoin è il nuovo trend di quest’anno, ed è dovuto principalmente alla crescente popolarità del mondo delle criptovalute. Fino a qualche tempo fa sembrava che il Bitcoin fosse destinato a guidare il comparto ancora a lungo, dall’alto di una posizione inattaccabile. Nelle ultime settimane, però, questa convinzione si è andata rapidamente sgretolando.
A portare l’attacco alle posizioni della divisa digitale attribuita a Satoshi Nakamoto sono state in particolare Ethereum, EOS e Litecoin. I loro prolungati rally si sono andati a combinare con le parole di William Harris Jr. ex CEO di PayPal e con le notizie relative proprio alla piattaforma da lui guidata prima di fondare Personal Capital Corporation. Ma andiamo per ordine.
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Ethereum, EOS e Litecoin hanno dato ripetute prove di vitalità nelle ultime settimane. Ethereum è riuscito a superare i problemi connessi con la decisione delle autorità venezuelane di legare ad esso il Petro, dando vita ad una notevole crescita in termini di capitalizzazione.
EOS si trova a sua volta nel pieno di un movimento rialzista che sembra destinato a proseguire a lungo.
Litecoin, invece, si è giovato non poco delle notizie relative alla decisione di PayPal di accettare una criptovaluta come forma di scambio al suo interno. Un ruolo che secondo molti gli spetterebbe di diritto. LTC sarebbe favorita proprio per la sua velocità, quattro volte maggiore rispetto a quella di Bitcoin, che è stato subito escluso dal novero dei candidati.
Bitcoin: le parole di Harris
Oltre a questa botta non da poco alla sua immagine, BTC ha anche dovuto fare fronte ad un nuovo violento attacco alla sua reputazione. Lo ha portato proprio Harris, che non ha esitato a definire la più famosa cryptocurrency come una vera e propria truffa.
Le parole di Harris hanno naturalmente avuto una larga eco, anche se in effetti il suo giudizio sembra non solo ingeneroso, ma anche interessato. Soprattutto ove afferma che le piattaforme di scambio delle criptovalute sarebbero di gran lunga meno affidabili e sicure rispetto a banche ordinarie e broker. Considerati gli episodi che hanno caratterizzato il mondo bancario internazionale nel corso degli ultimi anni, sembra più che altro una difesa di carattere corporativo.
Chi, comunque, non sia d’accordo con un giudizio così drastico e intenda invece investire in Bitcoin e Altcoin (le divise concorrenti), può farlo sfruttando il canale offerto dai broker di trading online. Negli ultimi anni anch’essi hanno deciso di prendere atto del fenomeno e hanno permesso di inaugurare il trading di criptovalute.
Il mezzo offerto sono i CFD, Contract For Difference. Si tratta di strumenti finanziari che consentono di investire sull’asset sottostante, senza bisogno di comprare Bitcoin o altre monete digitali direttamente.
Se anche tu vuoi tradare in questo modo, puoi senz’altro aprire un conto con una piattaforma come OBRinvest (per farlo clicca qui), una delle più affidabili in assoluto. Il broker è infatti in grado di offrire una lunga serie di asset, tra cui appunto le criptovalute, ma soprattutto uno straordinario livello di sicurezza. Considerate le tante truffe che hanno funestato il settore in passato, si tratta di un’occasione da non sottovalutare.
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Comprare Bitcoin conviene?
Come è ormai noto, il mercato delle criptovalute è forse il più volatile in assoluto. A renderlo tale sono sedute nel corso delle quali una determinata divisa può arrivare ad apprezzarsi o deprezzarsi di un decimo del suo valore. Un mercato destinato quindi a calamitare le attenzioni di investitori alla ricerca di alternative su cui far convergere i propri soldi.
Il numero di queste persone è in continuo aumento, proprio alla luce del particolare momento storico che stiamo vivendo. Basti pensare a quanto accaduto in ambito UE nel corso degli ultimi anni, con i tassi di interesse precipitati a zero. Un postulato delle politiche di Quantitative Easing portate avanti dalla Banca Centrale Europea. Il proposito di Mario Draghi era quello di pompare risorse nell’economia reale, in un momento di gelata dei consumi. il risultato pratico è stato però la caduta dei rendimenti dei conti correnti bancari.
Piuttosto che tenere immobilizzati i propri soldi e attendere la caduta del loro potere di acquisto, molte persone hanno iniziato a guardarsi intorno. Lo scopo,chiaramente, è la ricerca di investimenti magari più rischiosi, ma in grado di remunerare il capitale investito.
Uno di questi investimenti può essere proprio comprare Bitcoin e altre divise virtuali in grande spolvero. Va però ricordato che questo tipo di investimento può riservare anche sorprese negative, soprattutto ove si sbagli il timing, ovvero il momento dell’entrata a mercato. Molti, infatti, tentando di approfittare della salita della quotazione, hanno acquistato a livelli troppo alti, decidendo poi di vendere al primo rimbalzo di carattere tecnico.
L’acquisto di Bitcoin conviene?
L’acquisto diretto di Bitcoin può senz’altro convenire, a patto che si sia in grado di valutare cosa stia succedendo sui mercati. Ad esempio, si dovrebbe sapere come nel 2020 il numero di BTC generati giornalmente sia destinato a dimezzarsi rispetto ad oggi, una eventualità che dovrebbe senz’altro spingere a comprare. Ove si decida in tal senso, però, si dovrebbe scegliere un momento in cui la quotazione sia stabile o addirittura in calo. In tal modo si può approfittare al meglio dell’onda che potrebbe scatenarsi avvicinandoci a quella data.
A nostro avviso sarebbe comunque molto più indicato, soprattutto per i trader alle prime armi, un investimento indiretto, come quello offerto dal broker eToro. La piattaforma israeliana, infatti, ha aperto le sue contrattazioni digitalizzate anche alle criptovalute, offrendo non solo Bitcoin, ma anche Bitcoin Cash, Ethereum, EOS, NEO, Litecoin e altre monete virtuali. Una lista peraltro destinata a crescere bell’immediato futuro. Se sei intenzionato a cercare di sfruttare il momento positivo delle criptovalute puoi cliccare qua per aprire un conto di trading gratuito con eToro.
Il vantaggio ulteriore che offre eToro ai suoi utenti è il cosiddetto Copy Trading, ovvero quella modalità di commercio che consente in pratica di copiare le operazioni del trader più bravi. Basta cioè scorrere la lista di quelli certificati, ovvero quelli che abbiano accettato di fare da tutor agli altri, e analizzare le statistiche di operazioni portate a termine con successo dall’investitore. Terminato questo passaggio si può decidere su quale puntare la posta, copiandone per filo e per segno le operazioni.
Comprare Bitcoin in banca conviene?
La storia di Bitcoin è costellata di truffe perpetrate a danno di utenti sprovveduti. Proprio per questo motivo in molti non si fidano a farlo. Alcuni, al proposito, si pongono la domanda relativa al fatto che una operazione di questo genere possa essere portata avanti tramite un istituto bancario. Una domanda che però ha poco senso, considerata la vera e propria guerra condotta da molte banche contro il Bitcoin e altre criptovalute nel corso di questi ultimi anni. Per maggiori informazioni riguardo l’acquisto diretto di Bitcoin, si consiglia la lettura della nostra guida su come comprare Bitcoin.
C’è poi un’altra circostanza che sconsiglia una eventualità di questo genere, ovvero la scarsa affidabilità delle banche tricolori, a loro volta accusate apertamente di truffe ai danni della propria clientela. Va però sottolineato che in questo caso il cliente eventualmente raggirato potrebbe farsi valere con il fondo interbancario di garanzia, che prevede risarcimenti sino a 100mila euro.
Secondo gli addetti ai lavori avrebbe però più senso rivolgersi agli intermediari finanziari. Per operare, essi devono finfatti rispondere della loro condotta alle autorità che vigilano sul corretto svolgimento dei mercati finanziari, ovvero la CONSOB. In questo caso, però, c’è una controindicazione: se i capitali investiti sono protetti da un fondo di intermediazione, la copertura si ferma a soli 20mila euro. Quindi si tratta di una strada da praticare con estrema circospezione.
Le prospettive di Bitcoin
Se si vuole cercare di comprendere la direzione verso la quale si avvia il Bitcoin, al di là delle fibrillazioni in atto ormai da mesi, occorre appuntare lo sguardo sulla situazione politica in varie aree del mondo. Magari iniziando dall’estremo Oriente, in particolare dal Giappone, teatro di alcune dichiarazioni cui forse non è stato dato il giusto rilievo. A rilasciarle è stato un deputato nipponico, Mineyuki Fukuda, uno dei primi sostenitori della legge pro-Bitcoin in fase di studio presso il Parlamento.
Secondo Fukuda, la legge sarebbe giustificata dalla necessità di spingere i suoi connazionali verso una società senza denaro contante. Lo yen elettronico sarebbe prodotto mediante il conveniente sistema della blockchain, considerato non solo più economico, ma anche sicuro, non falsificabile e indistruttibile.
Una notizia che andrebbe magari unita alle tante sollecitazioni di analogo genere che si sono fatte sentire nel corso degli ultimi anni in Europa. Nel vecchio continente, infatti, sono sempre di più coloro che vorrebbero mettere al bando il denaro cash. Le divise virtuali si presterebbero perfettamente allo scopo e in tale guisa andrebbero a smentire clamorosamente le recenti denunce di Davide Serra. Secondo il fondatore di Algebris, BTC sarebbe infatti solo una sorta di lavanderia per capitali di illecita provenienza.
Questo giudizio è stato contestato con foga dalla fondazione italiana che promuove appunto l’utilizzo del Bitcoin. La stessa che aveva avuto buon gioco a ricordare come invece proprio la tecnologia blockchain rappresentasse il massimo di sicurezza in tal senso. Se infatti l’anonimato delle transazioni è garantito, la trascrizione di ogni operazione avverrebbe a livello del registro. Il ledger rimarrebbe comunque a disposizione di chiunque abbia bisogno di avere determinate informazioni. Quindi anche forze di polizia o autorità ispettive che volessero sincerarsi della liceità di una operazione potrebbero accedervi e ricavarne le informazioni di cui necessitano.
Il mining di Bitcoin
Sul piatto dei contro va invece sicuramente considerato il mining, ovvero il processo di estrazione dei singoli blocchi per la generazione della moneta. Un processo lento, molto dispendioso a livello energetico e, soprattutto, in grado di generare diverbi accesi all’interno della community. Litigi tali da sfociare in hard fork, come quello che in questi giorni riguarda il Bitcoin Cash.
Alla luce di quanto detto, ancora in questo 2018 il BTC dovrebbe consolidare le sue posizioni, in attesa di un ulteriore salto atteso negli anni successivi. A spingere in tale direzione sarà il pratico dimezzamento della quantità di monete digitali emesse.
Bitcoin: considerazioni
Il Bitcoin è ormai da mesi oggetto di accanita discussione. La sua incredibile crescita e la sua natura di divisa virtuale non sottoposta a decisioni di una banca centrale affascinano e impauriscono molte persone. Alcuni governi e una parte del mondo finanziario si mostrano decisamente contrari al fenomeno. Altre istituzioni politiche, finanziarie e economiche hanno invece mutato il loro atteggiamento con il passare del tempo, mostrandosi sempre più possibiliste.
In questo quadro molti analisti prevedono una ulteriore crescita della sua quotazione nel corso dei prossimi anni. Una crescita favorita dal fatto che nel 2020 la produzione di nuove monete si dimezzerà. Proprio per questo l’investimento su BTC è senz’altro consigliabile, a determinate condizioni. La prima delle quali è proprio riguardante il modo di condurlo. In tal senso le alternative sono due:
- L’acquisto diretto su un exchange (cambiavalute), preceduto da quello di un wallet in cui custodire i beni comprati;
- L’investimento tramite CFD, ovvero il trading di criptovalute, con una piattaforma autorizzata.
Tra le due modalità di investimento, ci sentiamo senz’altro di consigliare la seconda per gli evidenti vantaggi che offre. Il primo dei quali rappresentato dal fatto che non occorre disporre di capitali notevoli, in presenza della leva finanziaria. Inoltre, in questo modo, si può puntare anche su un deprezzamento della quotazione dell’asset sottostante, aprendo una posizione short. Se si decide di comprare Bitcoin direttamente, invece, occorre sperare che la quotazione salga.
Altro vantaggio di non poco conto è quello relativo al fatto che coi CFD è possibile sapere in partenza l’entità della perdita massima. Peraltro essa può essere frenata con strumenti come gli Stop Loss e i Take Profit.
Trading Bitcoin
Il trading sulle criptovalute, proprio per i motivi appena esaminati, sta prendendo sempre più spazio anche in Italia. Se vuoi provarlo anche tu, puoi ad esempio approfittare dell’offerta di Plus500, il primo broker in assoluto ad aver aperto le sue contrattazioni a Bitcoin e Altcoin, nel 2014. Per farlo basta aprire un conto (clicca qui per farlo in pochi minuti: 76.4% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro). Per un eleno di broker consigliati dalla redazione, visitare la nostra pagina dedicata.
Tra i tanti vantaggi assicurati dall’iscrizione a Plus500 c’è anche quello relativo al godimento di un conto demo. Questa modalità simulata consente di aprire posizioni senza rischiare soldi reali. In pratica consente ai trader alle prime armi di testare la propria preparazione e di fare una prima conoscenza con la complessità presentata dai mercati finanziari. Un motivo in più per iscriversi al broker.